La bioraffineria di Venezia è stato il primo caso al mondo di riconversione da una raffineria tradizionale grazie a un brevetto proprietario.
Dal 2014, qui vengono trattate e convertite circa 230.000 tonnellate di oli vegetali all’anno. Dal 2024, grazie a un ulteriore upgrade dell’impianto, è previsto il potenziamento della capacità di lavorazione, con una sempre maggiore quota di materie prime che derivano da scarti della produzione alimentare, come oli usati, grassi animali e altri sottoprodotti avanzati.
Per vincere la sfida della transizione energetica è cruciale sfruttare l’apparato industriale esistente. Per questo insistiamo sui concetti di bonifica, riciclo e di conversione, perché attraverso questi processi emergono progetti puliti e sostenibili.
Questa raffineria è stata aperta quasi 50 anni fa e l’isolamento è stato curato da Isolfin che ha quindi assistito tutto il ciclo di vita e ha rinnovato con Eni il contratto di Manutenzione multispecialista (ponteggi, coibentazioni, verniciature, protezione passiva al fuoco, bonifiche e altro) fino alla fine del 2023.